La ragione e il torto … Qualche riflessione su Israele e Palestina

… non si dividono mai con un taglio netto.
Per ora solo rinvii ad informazioni finalmente recuperate o appena trovate su quanto accade a Gaza e che meritano una riflessione più attenta di quanto posso fare oggi.
Ma qualcosa è meglio di niente.

Per illuminare meglio la figura del ministro per la sicurezza nazionale pro-tempore di Israele, Ben-Gvir, questo rinvio ad un articolo sull’assasinio di Rabin da parte di un ebreo estremista, con la foto della terrificante dichiarazione dell’allora giovane Ben-Gvir: “Siamo arrivati alla sua macchina. Arriveremo anche a lui“. Forse sarebbe da aggiungere: detto e fatto.

Poi l’ordine esecutivo di Biden a proposito di alcuni coloni israeliani in Cisgiordania, qui e qui

Questo il lancio di agenzia dell’Ansa su di una lettera aperta scritta da più di 800 funzionari di vario livello delle amministrazioni pubbliche di Usa, vari paesi europei ed Unione Europea a proposito della situazione a Gaza.
E questo il testo della lettera, in inglese.
Da meditare.
Finalmente una presa di posizione, pubblica e dura, soprattutto rispetto all’idea che Israele rappresenti l’Occidente ed i suoi valori. Forse cinquant’anni fa, con i laboristi al governo, non certo oggi, con il governo degli ultraortodossi fanatici.

Pubblicato in Politica internazionale | Contrassegnato | Lascia un commento

Israele e Gaza

Due ricordi.
Uno recentissimo: la mia incredulità di fronte alla notizia di quello che, nelle primissime informazion,i veniva definito “l’attacco di Hamas ad Israele“.
Impossibile, mi sono detto, la disparità di forza militare è troppo a vantaggio di Israele.
Invece non era così.
Uno oramai sepolto sotto i tanti anni passati: gli adesivi “Io aiuto Israele” che spiccavano sulle macchina della mia giovinezza ai tempi della, credo anche allora giudicata impossibile, travolgente vittoria dello stesso esercito in quella che è passata alla storia con il nome di Guerra dei sei giorni.

E’ lo stesso esercito? Ed Israele è lo stesso paese?

Da quel maledetto 7 ottobre non faccio che rimuginare su cosa sia cambiato, su quanto sia cambiato e su che cosa cambierà ancora. sempre più allibito per le tante cose che leggo e senza che nessuno risponda alla domanda che mi arrovella da allora: dove era l’esercito di Israele il 7 ottobre 2024?

Ed, in subordine: come è stato possibile che i vertici politici e militari abbiano ignorato i tanti avvisi che pure erano a loro conoscenza?

Non sono riuscito ancora a ritrovare l’articolo che in questo periodo ho letto su Foreign Affairs dove veniva documentato lo stretto collegamento tra la crescita degli insediamenti dei coloni in Cisgiordania, autorizzato dai governi del Likud, e gli attentati degli estremisti palestinesi.

Per ora collego un articolo, direi controcorrente, che spezza una lancia a favore di uno stato unico, per me altrettanto irrealizzabile che i due stati di cui tanto si parla.

Poi, con calma e se vincerò la mia ritrosia, dirò la mia

Pubblicato in Politica internazionale | Lascia un commento

Pubblica amministrazione e spoil system

L’articolo di Cassese di oggi sul Corriere, Se nella burocrazia si premia la fedeltà, illumina da un nuovo, almeno per me , ed interessante aspetto della nostra amministrazione pubblica.

Sostanzialmente l’ingerenza politica scende di livello: non solo i vertici apicali ma anche quelli dirigenziali vengono, di fatto e, se non ho capito male, in spregio alla normativa vigente, sostituiti con personale di fiducia del politico che, pro-tempore, ricopre la carica di ministro. Con gli intuibili effetti sulla efficienza della pubblica amministrazione e sui suoi costi di gestione. E, con una spesa pubblica che supera il 50% del prodotto, ogni inciampo, e ce ne sono tanti e li conosciamo tutti, nel lavoro dei dipendenti pubblici si ripercuote a cascata sulla produttività del sistema paese con i ben noti risultati. A cominciare dalla stagnazione dei livelli salariali

Ma sono problemi che non interessano a nessuno: efficienza, merito, produttività sono concetti tabù nel paese e, di conseguenza, per la classe politica.
Meglio fidati che capaci: questo è il suo mantra

Pubblicato in Politica interna | Contrassegnato | Lascia un commento

Funerale per una nazione?

Non voglio aggiungere le mie, inutili, parole alle tante, troppe, che si ascoltano sulla morte di Berlusconi. Ma un piccolo commento, per me, non me lo nego.

Una riflessione sulla sua vita privata: se avessi fatto io la metà delle cose che ha fatto lui, avrebbero buttato via la chiave della mia cella.

Su quella pubblica rinvio a questo sintetico articolo “Italy is still paying for the damage of the Berlusconi years” di uno sito estero. Prevenuto e comunista anche lui?
I fatti ed i numeri contraddicono in radice l’incredibile sarabanda di elogi per quello che viene onorato come un padre della nazione e che io considero invece il più solerte dei suoi becchini.

L’unica consolazione che anche questa è passata. E poi sto passando io.

Pubblicato in Attualità | Contrassegnato | Lascia un commento

Il problema di fondo: mancanza di fiducia

Questa citazione l’ho recuperata a pag. 551 del libro dell’ex governatore della Banca del Canada e della Gran Bretagna Mark Carney Il valore ed i valori

In molti paesi si è avuto uno spostamento nelle politiche di bilancio verso gli individui anziché i beni pubblici e verso il breve termine o la prossima tornata elettorale anziché il lungo termine. Per esempio negli anni sessanta del secolo scorso, il 75 per cento del bilancio statunitense andava in beni pubblici di una forma odi un’altra: infrastrutture, ospedali, trasporti e via dicendo. E il 25% andava in qualche forma a beneficio degli individui. Oggi è l’esatto contrario… Ciò è, per sua natura un approccio a breve termine che talvolta risolve problemi immediati, ma non porta ad un futuro migliore a lungo termine, né ispira ottimismo. Se non investiamo in beni pubblici, e la gente non capisce che stai investendo per il lungo periodo, è molto difficile avere una società ottimista. Avrai una società nella quale la gente non fa che chiedersi preoccupata: “quanto ricevo rispetto a un’altro?“

Viene da un intervento di qualche anno fa di un membro del governo di Singapore dal nome irricordabile, Tharman Shanmugaratnam, che forse vale la pena di leggere

Pubblicato in Riflessioni | Lascia un commento

Alla faccia di chi dice che le sanzioni non funzionano

Non credo ci sia bisogno di alcun commento a queste notizie sulla evoluzione dei rapporti commerciali fra Russia e India. Come prevedevo già da febbraio la guerra sarà la rovina della Russia. E in cambio di cosa?

Pubblicato in Attualità, Politica internazionale | Lascia un commento

Il tempo passa, ma poco cambia

Non è che ci capisca molto. Anzi di criptovalute proprio non capisco niente e del fallimento della FTX so solo che è fallita e basta, nonostante quale piccolo sforzo di documentarmi. Ma questo grafico, con tutte le società della galassia fallita, con l’intero mondo coinvolto in una truffa colossale, è troppo bello per poterlo perdere.
E a più di dieci anni da questo mio post non posso che confermarmi nella mia idea di allora: la finanza non serve a niente. O forse devo aggiornare l’affermazione: non serve a niente di buono.

21 novembre 2022
Un altro buco in arrivo nel mondo delle criptovalute?

Pubblicato in Finanza | Lascia un commento

Come cambia il mondo

Tante le cose di cui tenere conto per cercare di capire dove andremo a finire. E alcune notizie recuperate oggi mi confermano che se il futuro non è roseo per noi, forse non lo è, come credevo fino a qualche tempo fa, per la Cina.

A questa non avevo proprio pensato: il costo del lavoro in Messico sta diventando un terzo di quello della Cina. E poi gli investitori cominciano a preoccuparsi per l’impostazione che Xi sta prendendo.

Pubblicato in Economia internazionale, Politica internazionale | Lascia un commento

Governare l’immigrazione

Volevo dare qualche consistenza statistica a questo blog, ma mi sono arenato sulla difficoltà, o la mia poca voglia, di cercare dati aggiornati sulla situazione in Italia. Solo per fare da contraltare a questa notizia che non voglio perdere: il Canada ho varato un piano per accogliere in tre anni quasi 1,5 milioni di immigrati. Lo ritengono indispensabile per garantire al paese un adeguato sviluppo economico nei prossimi anni.
Il Canada ha una popolazione di poco meno 40 milioni di abitanti, e già oggi gli immigrati sono il 23% dei residenti. Hanno tre persone attive ogni pensionato e si preoccupano per il loro futuro perché sono pochi. Credo che noi ci stiamo avvicinando ad un rapporto di uno a uno.

Quando avrò voglia, o più fortuna, cercherò di confrontare questi dati con i nostri. E nel frattempo continuerò a sentire parlare di invasione e di difesa dei confini della patria perché le ONG chiedono di poter sbarcare mi pare qualcosa come mille migranti. Ma sanno di cosa parlano?
Questo è il mio paese. Difficile esserne fieri.

Pubblicato in Attualità | Contrassegnato | Lascia un commento

E adesso?

Entra in carica il nuovo governo e voglio azzardare le mie previsioni.

Non vorrei essere nei panni di Giorgia.

Nessuna delle sue promesse elettorali verrà mantenuta. Quella che a me interessa di più, forse perché è quella che le ho sentito ripetere più spesso e la più comprensibile è quella del blocco navale per fermare lo sbarco dei migranti.
Io la ritengo del tutto irrealizzabile, al di là degli aspetti etici e giuridici, sul piano pratico. Ma lei la ha richiesta così tante volte che non può non avere una idea di cosa vuol dire sul piano pratico. Per cui forza, Meloni, applica il blocco navale: sono proprio curioso di vedere come le parole diventano fatti

Per il resto sono convinto che, al di là delle chiacchiere, che sono state e saranno tante, soprattutto da parte di Salvini, il governo non farà danni.

Sul terreno economico la strada è ben fissata dalla assoluta mancanza di soldi e dal sentiero strettissimo che la politica della BCE imporrà ai grandi indebitati, e noi oggi in Europa siamo i più indebitati e da quello altrettanto stretto che dovrà essere seguito per ottenere le varia rate dell’Europa per il PNRR.

Sul piano delle politiche che non costano forse qualcosa riuscirà a fare Nordio sul tema della separazione delle carriere, ma la lotta con la magistratura sarà durissima

Per i diritti civili troppo distanti sono le posizioni del governo, ed in particolare quelle di alcuni ministri, dal sentimento popolare, perché ci si possano aspettare grossi passi indietro . Forse li tenteranno, ma come successe oramai un epoca geologica fa con divorzio e aborto, il paese non li seguirà .

Alcuni personaggi, e segnatamente il presidente della Camera, sono francamente improponibili ed imbarazzanti. Solo l’idea di poterli proporre da una chiara indicazione della pochezza di questa nuova classe dirigente

E poi ultima domanda: come è possibile immaginare che persone che si odiano possano governare insieme in un momento così difficile.?

Io non ci riesco

Pubblicato in Attualità, Politica interna | Lascia un commento